Pis' e ppisèllo,
Colore così bbèllo,
Colore così ffinoDel santo Martino.
La bbella Pulinara
Che ssale su la scala;
La scala del pavone;
La penna del piccione.
Bbella zitèlla,
Che ggiôchi a ppiastrèllaCor fijo de' re,
Tira su questo piedeChe ttocca a tte!"
Il bambino toccato nel piede all'ultima parola deve ritirarlo; e si ritorna da capo; finchè colui che resta ultimo e solo con un piede in fuori, viene ironicamente applaudito con battimani od anche fischiato, e gli si cantano in coro queste parole:
- Tappo de cacatore, tappo de cacatore!
Qualche volta invece, specialmente tra bambini di civil condizione, quello il cui piede è toccato all'ultima parola, si alza cedendo il posto al maestro o capo-giuoco, e prende lui la bacchetta per rifare il giuoco.
31. - NISCONNARÈLLO.
Il capo della brigata de' giuocatori fa da mamma e siede.
Si fa la conta, ed il sorteggiato va a nascondere la faccia tra le gambe della mamma.
I compagni partono tutti insieme e vanno a rimpiattarsi chi in un posto, chi in un altro.
Quando non han dato ancora nessun segno d'essersi nascosti, il paziente, senza abbandonare la sua posizione, chiede: Ce sete?
Se è giunto il momento opportuno il secondo capo che dirige il gruppo dei rimpiattati dà il segnale col grido: È ffatto!
Allora la mamma lascia il paziente andare in cerca dei compagni nascostisi.
Allorchè egli si avvicina al punto dove uno di essi è rimpiattato, il secondo capo grida: Fôco fôco!, e quando esso se ne allontana, grida invece: Acqua acqua!
Il primo compagno scoperto, va poi a prendere il posto occupato dal paziente e il giuoco ricomincia.
| |
Martino Pulinara Fôco Acqua
|