A quello cui va il conto prende un sassetto, o una còccia di melone o altro, e la tira nella nicchia numero 1.
Se il sassetto andasse a cadere nel primo spazio chiamato poco pulitamente dei cacatori, il tiro non è valido e bisogna ricominciare.
Tirato che ha il sassetto nella nicchia numero 1, il giocatore salta con un piede dentro la nicchia stessa, tenendo l'altro sospeso, e caccia fuori il sassetto, senza però toccare col piede le righe della Campana, nè far uscir fuori il sassetto dai due margini laterali, altrimenti il tiro è nullo, e bisogna ricominciare da capo.
Poi rigetta il sassetto alla seconda e salta dalla prima alla seconda nicchia, donde scaccia una seconda volta il sassetto. Così fa alla 3a, alla 4a fino alla 8a. Alla 9a, 10a, 11a e 12a fa campana, ossia a piè pari, salta prima nei due spazii 10 e 12, e poi in quelli 9 e 11.
Giunto al Riposo o Paradiso ha vinto; e, se così è stato pattuito, il compagno perditore deve portarlo a cavalluccio, ossia a cavacécio, tre, quattro, cinque o più giri intorno alla Campana.
Oppure il perditore deve ricevere tanti colpi o pugni sulle spalle, detti tuzzi.
Ora il giuoco è alquanto modificato.
Per esempio, invece di entrare nelle nicchie con un solo piede ci si va anche con tutti e due; basta non passare sui segni della Campana come nel modo antiquato, ecc.
Avverto anche che non è sempre necessario che nella figura della Campana ci sia quel tale spazio con poca decenza denominato dei cac...
37. - PIASTRELLA.
Si fa a ppiastrèlla con cocci di mattoni possibilmente arrotondati.
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Campana Riposo Paradiso Campana Campana Campana
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