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Così lo descrive il Belli nella nota 13 del sonetto: Un'opera de misericordia del 3 ottobre 1830.
93. - ACCHIAPPARÈLLA.
Si fa da due o anche tre fanciulli, avvolgendosi in sulle mani del filo e l'un dall'altro ripigliandolo in varie figure, come per esempio: la cùnnola, er cannejére, la vecchiaccia, la colonna, lo specchio, la spina der pesce, la tavola, ecc. ecc.
94. - MERÈNNA.
È un passatempo delle nostre bambine, le quali si riuniscono in quattro o cinque, portando ciascuna qualche cosa da mangiare. Una di loro prepara la cucina, gli utensili, le stoviglie; quelli stessi che si dicono de la pupazza, e che si comperano dai venditori di giuocattoli. Tale refezione è chiamata merènda o merendina.
95. - PASSAMANO.
Passamano è uno scherzo che si fa ad alcuno per trafugargli momentaneamente un oggetto, passandolo ad altra persona, la quale, a sua volta, lo passa ad una terza e così via via.
Con questo giochetto - dice il Belli, in una nota de' suoi Sonetti - quando a piazza Navona eravi il mercato, un cocomero rubato all'estremità della piazza, in un momento arrivava all'estremità opposta.
96. - LE COMMARÈLLE.
In questo giuoco le bambine che vi prendon parte riproducono tutti gli usi che accompagnano la nascita di un bambino. Una delle fanciulle si mette un cuscinetto sotto la veste e finge di essere incinta. Altra volta mettono una di loro a letto con la pupazza e fingono che colei abbia partorito, le fanno ricevere le visite di altre fanciullette che si fingono commarèlle.
O pure fanno gli sposi e riproducono tutte le cerimonie e gli usi che accompagnano uno sposalizio.
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