108. - A RUZZICA.
Era un giuoco comunissimo, e per lo più si faceva da adulti, in cinque, sei, sette, e in quanti si voleva.
Si fa la conta; a colui designato dalla sorte spetta tirare il primo la rùzzica, e poi successivamente agli altri giuocatori secondo l'ordine stabilito.
La rùzzica è un disco di legno (qualche volta una forma di cacio), attorno al quale disco si avvolge una funicella, la cui estremità è tenuta in mano dal giocatore, per lanciarlo con più forza.
Quello dei facenti parte al giuoco che lancia la rùzzica più lontano, è il vincitore.
Poi si ricomincia daccapo.
109. - A GGALE 1.
Scherzo che fra due ragazzi il piú furbo fa all'altro, dicendogli: Io dico mi' padre è ggale 1; tu dì mi' padre è gale 2, infino a 8. E proseguono:
- "Mi' padre è ggale 3
- Mi' padre è ggale 4
- Mi' padre è ggale 5
- Mi' padre è ggale 6
- Mi' padre è ggale 7
- Mi' padre è ggale 8!".
110. - QUESTO È LL'OCCHIO BBELLO.
Passatempo che si usa fare ai fanciulletti per trastullarli.
S'indica prima un occhio del bambino, poi l'altro; poi un orecchio, quindi l'altro; poi la boccuccia, e ultimo il nasino, accompagnando ogni singola indicazione con queste parole:
Questo è ll'occhio bbello,
Quest'altro è ssuo fratello;
Questa è ll'orecchiuccia,
Questa la sorelluccia;
Questa è la bboccuccia,
E questo è el campanelloChe ffa ddin, don, din, don!".
E nel dir così gli si stringe lievemente il nasino fra il pollice e l'indice agitandolo come se fosse un campanello.
111. - A "MAZZA FIÓNNA".
La Mazza-fiónna è un piccolo ramo di bossolo fatto a forcella a guisa di una Y, alle cui estremità superiori sono assicurati due pezzetti di cordicella intramezzati da due grossi elastici, terminanti in una specie di cappuccetto di pelle di guanto, entro il quale si pone il sassetto o la pallina che si vuol lanciare.
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Mazza-fiónna
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