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      17. - Tre ffila de coralli fanno una gran coralleria.
      Li conigli del sor Conte fanno una gran coniglieria.
     
      18. - Crepa la crapa sotto a la bbanca; sotto a la bbanca la crapa crepa.
     
      19. - Tre ttozzi di pan secco, dentro tre strette tasche.
     
      20. - Tre ttasche strette in tre strettissime tasche stanno, ecc., ecc.
     
      Parte V.
      Vocidegli antichi e odierni
      venditori ambulanti di Roma.
     
      Avvertenza__________
     
      La raccoltina presente la feci per dare un'idea delle piccole industrie nomadi scomparse o tendenti a scomparire, e di quelle nuove che le hanno surrogate.
      Il Mainzer, nel suo soggiorno in Roma, raccolse e pubblicò alcune nenie udite per le strade; così il Kastner, il quale nel suo pregiato studio sulle cantilene dei venditori girovaghi di Parigi, accennando rapidamente a tutti i venditori nomadi delle altre regioni, nota che quelli italiani e particolarmente i romani, hanno delle cantilene che presso a poco sono dello stesso carattere delle voci spagnuole. Si direbbe - egli osserva - che l'uso dei canti religiosi così comune e popolare nei due paesi abbia influito sensibilmente sulla forma musicale dei ritornelli mercantili.
      Un solo punta nero - scrive l'erudito e dotto conte Alessandro Moroni13 - si rinviene nella storia a carico dei venditori ambulanti di Roma; vale a dire che fossero costretti non di rado dal Governo ad esercitarsi nel mestiere delle spie.
      Tutti i rivenditori di biscotti o i ciambellari - dice uno scrittore francese del secolo XVIII - e la notte tutti gli acquavitari che girano per le strade.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





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