Le focaccine all'essenza di rosmarino, tanto comuni in Roma fino a pochi anni fa, e solite a vendersi nelle prime ore della notte, col grido di pan di ramerino, erano sconosciute tra noi prima del 1870. Furono portate intorno a quel tempo di Toscana, e parvero in Roma una novità. Invece non si tratta d'altro che di una vecchia speculazione andata in disuso, giacchè proprio con lo stesso nome e forse col medesimo canto era ben nota ed avviata in Roma fin dal tempo del poeta Speciale, rallegrandosi egli alla sera:
Perchè si sente un certo fiorentinoChe va gridando: pan di ramerino!".
Voci scomparse.
1. - I FANCIULLI PERDUTI.
Si udiva talora per le vie una lugubre cantilena di voci argentine, interrotta frequentemente dal suono di un campanello. Era - è sempre il Moroni che parla - la grida dei fanciulli perduti.
Una turba di ragazzi preceduti da una croce percorrevano le vie annunziando che un bimbo o una bimba non erano tornati alle loro case; invitavano i buoni a darne notizie se ne avessero, e a ricondurli presso i genitori desolati, indicandone ad alta voce l'indirizzo".
2. - LE ZITELLE SPERSE. - I FATE-BENE-FRATELLI.
Le zitelle sperse di Sant'Eufemia andavano per le strade cantando specialmente di notte: tantochè il cardinale Ascanio Colonna (nota l'Amayden) impose a loro il nome di cicale notturne
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L'origine del nome dei Bonfratelli, ossia Fate-bene-fratelli, rimonta al trionfale ingresso di Marc'Antonio Colonna in Roma, reduce dalla battaglia di Lepanto.
Francesco Albertonio nella Relatione dell'entrata fatta dall'Ecc.mo M. Ant.
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