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      Colonna, dice: "Dopo questo, quasi capo e conduttore loro, era un Romito, vomo spirituale, vestito alla Turchesca, portando alla spalla manca un crocifisso, e nella sinistra una scimitarra; e di quando in quando gridava: Viva la Santa Lega!; questo vomo perchè soleva gridare per Roma: Fate-ben-per-voi era anche dal popolo chiamato: Fate-ben-per-voi e tenuto per vomo santo".
      E il Volena, nelle sue Cose memorabili, scrive:
      V'era un Romito chiamato dalle parole che spesso soleva ripetere: Fate-ben-per-voi. Era tenuto per santo, e in tal credito presso il papa e principi, che tutto quello che domandava non gli si negava niente e si serviva dei denari in maritare zitelle pericolanti. Ne trovò una che gli piacque, e se la prese per moglie e perse tutto il credito. Andava poi per Roma con un paro di bilancie, attaccate ad un bastone, in cima del quale era una testa di morto, dicendo che havea mal pesato. Gli fu creata una canzone, che diceva:
     
      State attenti, che riderete poi,
      Quando saprete che ha preso moglieFate-ben-per-voi ".
     
      Andò alla guerra d'Ungaria con Gio. Fr. Aldombrandino, con un crocifisso in mano facendo animo a' soldati, e vi fu ferito da' Turchi. In detto tempo principiò in Roma la Religione di Fate-ben-Fratelli. Gregorio XIII gli diede la Chiesa di San Giovanni Colabita nell'Isola di Ponte Quattro Capi; vi fecero l'Ospedale per gl'infermi; e andavano la sera per Roma con un campanello, dicendo: Fate-bene-Fratelli!
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      3. - I "TRIONFI" ALLE PUERPERE.
      S'ode di lontano il suono di una tromba.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





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