4. - I CARCIOFOLARI.
I carciofolari erano cantori e suonatori d'arpa; specie di bardi girovaghi, nativi per lo più degli Abruzzi, così chiamati dalla stessa parola: carciofolà che un tempo terminava quasi intercalare, le loro strofe d'amore
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5. - I PIFFERARI.
O bbiferari, erano anch'essi abruzzesi. Vestivano - scrive il Belli - un pittoresco costume e venivano nello Stato pontificio sul cadere del novembre, a tre a tre. Uno suonava il piffero o cennamella, l'altro la cornamusa, e il terzo cantava canzoni inintelligibili, per la novena di Natale, ai piedi di tutte le Madonne che sono sui cantoni delle strade di Roma
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6. - L'ACCONCIA-PANNI.
Quasi tutti i poveri ebrei di Roma, molti anni fa, vivevano racconciando panni vecchi; e quindi andavano gridando per la città
- Chi accóncia pânnii?!
7. - I MANDATARI.
Erano (e lo sono ancora) una specie di servi ecclesiastici delle fraternite di Roma, poichè ogni arte, mestiere e condizione di uomini ha in Roma la sua Confraternita.
Vestiti - scrive il Belli - di una goffa livrea, o dicasi pure divisa, coi colori della compagnia alla quale appartenevano, i Mandatari precedevano i convogli funebri, intimavano le associazioni dei cadaveri... avevano cura della proprietà interna dei loro instituti; e una volta alla settimana andavano in abito di costume e con una bussoletta fra le mani a cantare sotto i balconi de' devoti certa nenia monotona che chiede sempre danaro e termina con un Deo gratias.
Ve ne erano in giro della compagnia della Morte, del Suffragio, di Gesù Nazzareno, di Maria SS. del Soccorso, di S. Gregorio Taumaturgo, protettore dei casi disperati, ecc. ecc.
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