- Ce ll'ho dde vigna le lumaachee !
56. - IL VENDITORE DI MÒRE.
Nelle ore afose dell'estate, sotto alla sferza del sollione, s'udiva e s'ode ancora, sebbene più raramente, il lamentevole ritornello del venditore di mòre:
- Le mòoree faattee: chi le magnaa le móoree!
57. - IL GIUNCATAIO.
Dal giorno dell'Ascensione in poi questo venditore, quasi sempre un contadino marchigiano, va la mattina, vendendo la gioncata che tiene in un secchio di latta:
- Giungatina frescaa!
58. - L'ACQUAVITAIO.
Va in giro nelle ore della notte fino ai primi albori. Egli con voce sommessa, dice:
- Acquavitaa, acquavitaroo!
59. - IL CAFFETTIERE NOTTURNO.
Va attorno nelle ore stesse del suo collega l'acquavitaio, e su per giù, con lo stesso tono di voce, dice:
- Caffè, per un soldo!
60. - LI VENDITORE DI UOVA SODE.
Lo si vedeva in giro, e ci va tutt'ora, sebbene raramente, in primavera, e nelle prime ore della notte:
- Ova toste, ova, ohé!
61. - L'OLIVARO.
Si mostra per lo più d'inverno, nelle ore pomeridiane. Come il suo collega l'ovaro, entra in tutte le bettole ed offre la sua merce al grido di:
- Oliva dorcee, olivaa!
62. - IL CENCIAIUOLO ISDRAELITA.
Lacero, con il sacco sulle spalle, si fermava ad ogni tratto di strada, poneva la mano all'orecchio, e con voce gutturale, gridava:
- Aèoo!
Grida che ora ha cambiato con l'altro:
- Ròbbi-véecchii!
63. - IL VENDITORE D'AGLI E SCOPE.
È comunemente un contadino marchigiano. Porta sulle spalle un fascio di scope e di spazzole, ed in mano delle serte d'agli:
- Lo scoparoo, ajaroo!
64. - IL PAPPINARO.
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Ascensione
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