Si mostra nell'estate, sospinge un carrettino dipinto a vivaci colori contenente la sorbettiera, e grida:
- Che rosso d'ovoo, che gelàa'!
65. - I VENDITORI DI LEGNA DA ARDERE.
Vendono fasci d'arbusti da ardere, razzolati nelle siepi a traverso a mille disagi, nelle brume del dicembre.
Sono poveri contadini che vanno curvi sotto il peso del loro fardello e a voce sommessa gridano:
- Fascii, fascii!
66. - IL COCOMERAIO.
Espone la sua merce sopra alcune scalette di legno, nei quartieri più popolari, e grida a squarciagola:
- Curete pompieri che vva a ffocoo!
E sulle stesse scalette anni sono eravi scritto, p. e.:
Venite da Riccétto1
Che vi rinfresca il petto:
Cocommeri sotto il ghiaccioUna fétta un bajoccaccio!".
Venite tutti dal Moretto1
Che guarisce il mal di pettoCor un soldo che voi stendete
D'ogni mal salvi sarete, ecc.".
67. - L'OMBRELLAIO.
Vende ombrelli vecchi raccomodati ed anche nuovi; e si offre di accomodare i guasti a chi ne ha:
- Ombrellaio: chi ha ombrelli rótti d'accommodaree!
68. - IL VENDITORE DI CASTAGNE LESSE.
Gira con la sua caldaia colma di castagne e grida:
- So' ccalle che bbùlleno!
69. - I VENDITORI DI CILIEGIE.
- So' ttoste come le pietre 'ste cerase!
- Senza l'amico!
- Le Ravénnee!
- De Ravénna, le cerase! ecc.
70. - IL LUMAIO.
- Lumaio! Belli lumi a petrolio, signori!
71. - IL CICORIARO.
- Cicurietta da côce: la cicurietta!
72. - LO STAGNARO.
Reca la sua merce in un canestro o sopra un carrettino a mano, e grida:
- Un ber cùcchimo, donnee!
73. - LO STOVIGLIAIO.
Va anch'esso per le strade, con la sua merce affastellata sopra un carrettino, e l'offre al grido:
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Riccétto Moretto Ravénnee Ravénna
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