85. - QUELLO DI MANDORLE SÉCCHE.
- Le mmàndole capate, un sórdo trenta!
86. - L'ERBIVENDE.
Va attorno con un gran canestro appeso al braccio, o con un carrettino a mano, e urla come un dannato:
- Le pataaate! Le cucuzzee!
- A 20 a ppavolo li carciofoli e scialate.
- Pe' cchi vô ffa' er sugo d'oro, a ddu' baòcchi li pummidoro!
- Auffa li pommidoro, auffa le patatee, ecc.
87. - IL VENDITORE DI NOCCIUOLE.
Va spingendo un carrettino tutto adorno di specchi, di carta fiorata, di immagini di sovrani, ecc. Egli grida con voce nasale:
- Nocciuoline americane calde caldee!
88. - IL VENDITORE DI ORARII DELLE FERROVIE.
- È ccambiato l'orario!
89. - IL VENDITORE DI FRUTTA CANDITE.
- Canditi fini, signori!
90. - IL VENDITORE DI FIORI DI PASQUA.
Adesso se ne vede qualcuno raramente; ma prima il Sabato santo, nella mattina, questo venditore andava con un carrettino colmo di fiori e di erbe odorose come viole ciocche, viole pansè, salvia, rosmarino, menta, persa, ecc., coi quali si cospargono i piatti delle uova, del salame, e il tavolo sul quale si pranza.
Egli gridava: La Persa, la menta, le viòle e ttutte sorta d'erbe fine e odorose.
Un tale di questi venditori ci ricamava anche dei versi di questa fatta:
Pe' vvojantre, bbelle spose,
Ffiori e erbe, ció odorose.
Pe' vvojantri, giuvenottiV'ho pportato li decotti,
D'ortica, marva e ppalatanaTutta robba che risana, ecc. ecc.".
91. - I GIORNALAI.
È inutile parlarne. Sono tante le grida dei giornalai e così diverse, che per enumerarle tutte non mi basterebbe un'altra metà del presente volume.
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Sabato La Persa
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