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      1 Stimar casa: rècere.
      1 Con la gobba davanti e di dietro.
      2 Onde evitare continue ripetizioni, avvertiamo che le parole: cià, ccianno, ciavete, ciabbiamo, ciarifamo, ciaritorno, ciavemo, ciannamo, ciannate e simili, equivalgono a: ci ha, ci hanno, ci avete, ci abbiamo, ci rifanno, ci ritorno, ci avemo, ci andiamo, ci andate, ecc.
      1 "E per la pace fatta, li lanternoni!" era il grido dell'antico lanterronaio allorchè andava vendendo i così detti lanternoni in occasione di qualche lieto avvenimento politico. P. e.: la pace tra la Francia e la Spagna o fra l'Austria e la Francia o che so io; nel quale avvenimento si facevano dai cittadini pubbliche luminarie in segno di giubilo.
      1 Il fiume Gange.
      2 Su questa stessa fontana, vedi il volume Novelle, favole e leggende romanesche, pag. 356, Leggenda VII.
      1 Col fidanzato.
      1 Pijà' ll'erba fumaria: modo di dire comunissimo che proviene da un ravvicinamento del fumo di fumaria, che è un'erba medicinale. Belli.
      1 L'elefante.
      2 Quelli dei sagramenti che vengono dal popolo nostro celebrati con maggiore solennità sono appunto il battesimo e la cresima, ed ecco donde la popolarità del comparatico e di San Giovanni. Èssece er San Giovanni in romanesco vuole significare: semo compari e commare. Tanto saldi erano i vincoli del S. Giovanni quanto quelli degli antichi fratelli d'armi. Il saluto con lo appellativo di compare, valeva più assai dell'altro di amico, e tradire un compare era un sacrilegio. BARGHIGLIONI P., Feste e canti della plebe romana.
      3 Vedi: Medicina Popolare, dal numero 38 al 62.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





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