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      1 Effetti.
      2 Benedetta da poco.
      3 Vedi nel libro: Novelle, favole e leggende, la leggenda VIII, che si riferisce a Donna Olimpia.
      4 Così nelle famiglie romane coloro che sono ascritti a confraternite ed han l'obbligo di fare nell'anno alcuni digiuni, godono il privilegio di poter dare mezza lira o una lira a qualche povero perchè digiuni in loro vece.
      1 Quest'uso ha per origine il timore alquanto pagano de' sortilegi. Credono che gli agonizzanti ed i morti portino jettatura.
      2 Appena l'infermo era spirato tutti abbandonavano la casa. Nell'aristocrazia, i genitori non mettevano il lutto per i figli, nè i fratelli per le sorelle a meno che non fossero maritate. Le fanciulle non vestivano a lutto che per i genitori ed i nonni.
      1 Vedi: Un mortorio a Roma, sestine romanesche che fanno parte delle mie Poesie Romanesche, edite da Roux e Viarengo; e La morte de Nannarella, pubblicata nel mio volumetto Giggi pe' Trestevere.
     
      1 Vedi nelle Novelle, favole e leggende, la leggenda VII, sul Moro e l'altra fontana di piazza Navona.
      1 M'ero persa: il participio retto dall'ausiliare essere preceduto da particella pronominale, è accordato con la persona che fa l'azione e non con ciò che la soffre. Così da una donna si direbbe: "Io avevo perso un orloggio: io m'ero persa un orloggio".
      2 Caschènti: pretendenti che si struggono per voi d'amore.
      1 Peggio vale anche per migliore; qui sta per più efficace.
      1 Presto, la chiesa di San Salvatorello in Termis sarà distrutta e incorporata al fabbricato del palazzo del Senato.


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Usi costumi e pregiudizi del popolo di Roma
di Luigi Zanazzo
Società Tipografico Editrice Nazionale Torino
1908 pagine 297

   





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