3 Per l'origine di alcuni di codesti soprannomi, vedi la mia Raccolta di proverbi romaneschi, al capitolo: "Nazioni, città, paesi, ecc.".
4 Ospedale presso il Foro Romano.
5 Provìbbito con l'accento sulla prima i.
1 Riti di Cerere-Ambarvalia. (Vedi: DUBINO L., op. cit.).
1 Nelle chiese ve n'erano conche piene, collocate presso le porte. L'ultima a smetterne l'uso fu la parrocchia di Sant'Agostino.
2 Forse le antiche Carisie (grazie) istituite in onore della dea Concordia; si celebravano otto giorni innanzi le calende di marzo, cioè il 22 febbraio di ogni anno.
1 Dal latino: Tata, babbo.
1 Maritozzoli: pani di forma romboidale, composti di farina, olio, zucchero e talvolta canditure o anaci o uve passe. Di questi si fa a Roma gran consumo in quaresima, nel qual tempo di digiuno si veggono pei caffè mangiarne giorno e sera coloro che in pari ore nulla avrebbero mangiato in tutto il resto dell'anno. Belli.
2 Infatti tutti i venerdì di marzo si andava a San Pietro a udire la predica, a far l'amore e a mangiar maritozzi.
3 Arigalane: l'aggiunta della particella ne al fine degli infiniti de' verbi si tollera appena nella chiusa di un periodo fissato dalla pausa del punto. Morandi.
1 Enoch ed Elia.
2 Forse le antiche Palilia; ma c'è da dubitarne, poiché il carnevaletto di Cervara sembra sia cosa tutt'affatto moderna.
1 Vedi in questo stesso volume, alla parte V: Voci antiche e odierne dei venditori ambulanti di Roma.
2 Si conserva nel plurale la stessa desinenza dei nomi femminili che nel singolare finiscono in one.
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