Ho riavuto la credenza in Dio nella guerra terribile, lassù, nella baracchetta del posto di medicazione di battaglione, nelle notti senza voci e senza sonni, tra gli scoppi delle fucilate, nell'attesa della bufera, sdraiato sulla misera brandina, tremante del freddo delle Alpi e del freddo de la morte che alitava vicina.
Le domande di vita e di morte tormentavano l'anima...
— Perché vivere se la morte è la fine d'ogni tormento ?...
— Perché morire se la vita è pur tanto bella?...
Da una fessura della baracchetta penetrava la luce di una stella, e l'anima stanca se ne fuggiva verso di lei... Cammina, cammina, povera anima, fino a la stella e oltre la stella nello spazio che non finisce, fino ad altra stella che non vedi, e ancora oltre la stella invisibile, cammina, cammina...
E torna indietro, povera anima, chè sei troppo piccina, e ti perdi nell'infinito... Torna a riascoltare lo scoppiettio delle fucilate... Ogni sibilo è un lamento di anima, ogni scoppio è uno schianto di anima...
— Perché vivere ?... Perché morire ?...
Sento un balbettio... son le mie labbra stesse che mormorano la preghiera... quella di lei, coricata sul letto accanto a mamma... quella di ogni sera...
— Bebé !... Bebé !... Io prego con te : l'anima mia è tornata d'oltre le stelle e ricrede in Dio !...
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