Dario Peruzy
Ricordanze patriottiche


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     Antonio Tripoti era con noi e vestiva da maggiore della guardia nazionale. Disceso il Macerone, fu ordinato l'alt a La Vandra o poco più in là. Dopo qualche tempo vedemmo una densa nube sorgere sulla strada che viene da Rionero, e poi una colonna di cavalleria che procede al passo e s'arresta.
     Il battaglione dei Cacciatori è tutto schierato. Dalla colonna di cavalleria si stacca un ufficiale con un drappello di lancieri, viene innanzi sulla nostra fronte e domanda chi siamo. Antonio Tripoti informa.
     L'ufficiale saluta e torna alla colonna che subito si rimette in marcia. Nel mezzo e innanzi ad essa incede Vittorio Emanuele... bello, maestoso, tutto coperto di polvere e più bello perché coperto così....
     Noi siamo già tutti — e con qual cuore !... — al presentat'armi prima che il Re ci giunga dinanzi.
     Egli si ferma al centro della prima linea. Antonio Tripoti si fa avanti col kepi in mano.
     Il Re sorride amabilmente e inclinando un po' la persona avanti dice cortesemente: Si copra si copra!...
     Ma Antonio Tripoti è cosi commosso che non ricorda essere vestito da militare.
     Balbetta qualche parola: Maestà! Maestà!...
     E il Re ancora sorridente: Si copra! prego, metta in testa!...
     Tutto inutile. Antonio Tripoti rimase a testa scoperta, ma fattosi animo rispose al Re Galantuomo che lo interrogava con un'affabilità che pareva insieme l'espressione dell'augusto compiacimento provato alle dichiarazioni che riceveva dal nostro duce. Antonio Tripoti presentò il battaglione e il maggiore Falco che lo comandava militarmente. Disse perché s'era fermato e ciò che aveva potuto fare e dovette accennare alla mala voce sparsa per odio politico sul nostro conto da alcuni, perché ricordo, anzi mi risuona all'orecchio mentre scrivo, l'esclamazione e perfino il tono di voce onde il Re Magnanimo interruppe Antonio Tripoti, dicendo : — So, so!... Sono cattivi! Sono cattivi!...