Povero Braga!
Nelle ultime pagine delle sue memorie autobiografiche il geniale violoncellista e compositore di Giulianova Gaetano Braga scriveva: "Io non so se qualche anima pietosa, quando sarò morto, si ricorderà di me!”, ben consapevole di quale fosse stato il destino di tanti suoi celebrati colleghi del tempo che, osannati in vita, erano presto caduti nell'oblio.
Quando Vincenzo Bindi, intimo amico del violoncellista, a vent'anni dalla morte di Braga ricevette dal nipote di questi il compito di pubblicarne una biografia, si propose di rompere l'"immeritato oblio" nel quale l'artista era precipitato. Lavorando sui diversi volumi dei Ricordi autobiografici, il Bindi costruì questa biografia, non attingendo semplicemente alle memorie, ma calandosi quasi nel ruolo di 'guida', lasciando volentieri la narrazione alla viva voce del Braga, che "con forma semplice, piana, scorrevole, ma spesso scintillante e piena di verve" raccontò la sua intensa vita, snocciolando tanti gustosissimi aneddoti, alternando episodi divertenti ad altri più struggenti, ed utilizzando un linguaggio immediato, candido, a tratti quasi fanciullesco, condito spesso dalla sua più classica esclamazione: Povero Braga!, che il violoncellista usava come un intercalare.
I ricordi della vita di Gaetano Braga furono stampati nel 1927 in un'elegante edizione, comprendente 58 tavole nel testo e 10 fuori testo, dall'editore Francesco Giannini & figli di Napoli.
Il 2007 ha segnato il primo centenario della morte di Gaetano Braga, che è stato degnamente ricordato attraverso una fioritura di manifestazioni, concerti e mostre dedicate all'illustre abruzzese.
Marzo 2008
Gaetano Braga da un ritratto di Nadar
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