E la scienza? Oh! la povera scienza maledirà a quei pochi che le inceppano il cammino del progresso, e le impediscono di essere umanitaria. Dirà che la presente questione è da trattarsi non da quelli che compongono e scompongono nei laboratorii, ma sibbene da coloro i quali si sanno elevare alla contemplazione degli interessi morali della società a cui si deve più che la sua immaginaria igiene. I signori cremazionisti vedono queste grandi difficoltà, e stretti dagli argomenti le confessano, ma non vi rispondono, e nelle loro ustorie lucubrazioni le saltano a pie' pari, in modo da indignare chiunque non abbia smesso ogni sentimento di pudore e di umanità.
Ma — c'interrompono — se tuttavia si rendesse obbligatoria l'autopsia cadaverica, prima della cremazione, non avrebbe la medicina legale un siffatto ordinamento, un validissimo sostegno? — Si risponde che ove s'imponesse l'autopsia generale per tutti i morti, prima di essere cremati, non vi sarebbero mani e tempo, e mezzi sufficienti nelle popolose città, e specie in tempi di grande morìe. E non si raggiungerebbe l'effetto contrario? Non si avrebbe forse la putrefazione ad aria libera, peggiore di quella che temono i cremazionisti? Ed in tal modo qual falange spaventosa di pubblici funzionarii non occorrerebbe nei crematorii per constatare la identità delle persone e delle cose, nella ipotesi dell'autopsia generale? Se poi rendesi obbligatoria l'autopsia, i tanti casi di morti redivivi registrati dalla storia della medicina legale, si tramuterebbero in altrettanti casi di vivi, morti bruciati!...
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