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« Pesare, Cingoli, veneranti ciascuna la Gran Madre « di Dio, come sua titolare e protettrice ».
4. Abbiamo visto sinora che la nostra chiesa ci e apparsa or col titolo di Sancte sedis aprutiensis ed ora con quello pił determinato di S. Maria, ma senza l'aprutiensis. Questo predicato comincia ad apparir meglio nel 926 nella donazione, che il conte aprutino Manfredi fece « in ipsa Ecclesia S. Marie que sita « est in territorio aprutiense in loco ubi Interamnes vo-« catur ». (l) Proprio poi coltitelo di « S. Sedis Apru-« tiensis S. Marie » si presenta in un cambio del 959(2) e in un placito del 976. (3) Seguono altri atti del 1007 M con 1' « Episcopo S. Sedis Aprutiensis S. Marie », del 1027: (5) « In Episcopio S. Marie, qui est edi-« ficatum ubi Interamnes vocatur ». Ora vengono altri documenti riferiti dai nostri storici e specialmente dal-1' Antinori, il quale sventuratamente ce li da, per quanto fedelmente, in sunto italiano. Eccoli : una donazione del 1029 (6) « alla Chiesa vescovile di S. Maria « d' Interamne nel territorio apruziense », un' altra del 1036 (7) « ali' Episcopio di S. Maria d' Interamne « ed alla Chiesa di S. Flaviano situata in esso Epi-« scopio » ossia diocesi, come oggi diremmo. Un atto
(1) DELFICO, Dell' Interamnia pretuzia, p. 22.
(2) Id., p. 23.
(3) Chron. Casaur., p. 965 e segg.
(4) DELFICO cit., p. 23.
(5) M.
(6) ANTINORI, op. cit., ad an. 1029.
(7) Id., op. cit., ad an. 1036.