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S. Maria aprutiensls
mentre da una parte ci mostra lo stato attuale del-1' antico cimitero, ci porge dall' altra un' idea sicura dei vari e successivi piani e della città e della chiesa, dei quali del resto parleremo di proposito più innanzi (§ io). Nel cavarsi dunque nel 1891 le fondamenta della nuova ala occidentale della casa Savini, noi scrivevamo, (l) « alla profondità di due metri dal suolo attuale apparve « una serie di sepolcri appartenenti probabilmente al « cimitero della S. Maria aprutiensis, che dovette « accogliere i cadaveri fino ali' abbattimento della chiesa « al secolo xii, (2) sepolcri composti di tegoloni eli terra « cotta e di pietra ; questi naturalmente servono di co-« verchio, ed uno, fatto notabilissimo e dimostrante « che gli avanzi della romana Interamnia servirono « agli abitatori della medioevale Aprutìum, risultò di « pezzi di lapidi inscritte latine, che facemmo affiggere « fra altre epigrafi nel cortile del palazzo comunale di « Teramo. Immediatamente poi, e perpendicolarmente, « a metri 1.40 al disotto di queste tombe, abbiamo « rinvenuto un impluvium con avanzi di atrio di un' altra « casa romana più modesta della descritta, ma a questa « contigua. Mirabile prova dell'esistenza ^Interamnia « romana e di Aprutium dell' alto medio evo, non che « della doppia loro distruzione, a cui ora veggiamo «soprapposta l'odierna Teramo!»
(1) Fi?. SAVINI, Una domus privata romana scoverta nel suolo d' Interamnia, Teramo, 1893, con tav. a p. 22.
(2) Di ciò s' è detto al § 5.