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S. Maria aprutiensis
9. E tutto ciò ci mostra, che in quei tempi si seppelliva non solo ne' prossimi cimiteri, sibbene anche nell' interno delle chiese. Ma, per tornare agli edi-fizi annessi ali' antica cattedrale, fra questi dobbiamo porre anche l'episcopio, della cui esistenza è tuttora viva la tradizione nel nostro popolo. Questo invero chiama le fabbriche intorno alla descritta torre (§ 7) : casa di S. Berardo, il quale, come vescovo nel principio del secolo xn, quivi dovette abitare. Siffatte case, dette pure di S. Getulio dal nome della chic-setta che andiamo esaminando, alla fine del secolo xvi accolsero, per volere del vescovo Ricci (1581-1592), e insieme alle contigue case della chiesa di S. Caterina, il novello instituto dei padri della dottrina cristiana: e resta ancora in piedi, sulla via di S. Anna, il portone in pietra, che dava adito alle une e alle altre case e che porta ancora, al sommo dell' arcata, scolpiti la croce e i simboli della divina passione. (l) Furono appunto questi frati che sovrapposero alla vecchia torre il tetto, di cui abbiamo già parlato (§ 8) : ma poco dopo essi abbandonarono quelle abitazioni, probabilmente, crede il Palma, (2) per mancanza del necessario reddito. Allora il vescovo Montesanto vi fondò un Seminario, che resse sino al 1603, quando, chiusosi per un omicidio ivi seguito fra gli alunni, divenne abitazione estiva de' vescovi; e il Montesanto vi passò la state finché
(1) Cf. PALMA, op. cit., voi. IV, p. 428.
(2) Ibid.