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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

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a cura di Federico Adamoli

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   ovvero 1' antica Cattedrale di Teramo.
   visse, come ci provano i suoi atti. (l) Non si parla poi più delle case di S. Getulio e di S. Caterina fino al 1803, quando il vescovo Pirelli, giusta la lapide confitta nel muro esterno a settentrione di S. Caterina e da noi riferita nell'appendice epigrafica (n. Vili), restaurò questa chiesa ed eresse dalle fondamenta le prossime case. Il Palma(2) e' informa inoltre, che quel vescovo nel 1804 dette in enfiteusi (poscia reluita) al signor Lelio Pom-petti il vasto giardino dall' autore supposto area del-l'antica cattedrale. (3) Notisi intanto che sulla porta di una di queste case, in via di S. Anna, leggesi sur una rozza lapide, che nel 1804 le rendite delle medesime furono addette ad un uso che non si indica, sol richiamandosi ivi agli atti di un notar Berardo Palletta, come il lettore può scorgere nella suddetta nostra appendice (n. IX). Dopo le leggi del 1867 sulla proprietà ecclesiastica, le storiche case furono poste in vendita ed in parte comperate dai discendenti del sunnominato Pompetti.
   io. Terminato così alla meglio il racconto storico della nostra 6\ Maria aprutiensis e degli annessi edi-fizi, passiamo ora alla descrizione edilizia ed artistica di ciò che ai nostri giorni ne sopravanza, accompagnandola con quelle considerazioni e deduzioni di natura storica ed insieme artistica, che più sapremo trame.
   (1) Arch. capit. di Teramo, n. 28.
   (2) PALMA, op. cit., voi. Ili, p. 394.
   (3) Vedi intorno a ciò la descrizione del risultato de' nostri scavi, appunto nell'orto Pompetti nel 1897, nei §§ io e 15.

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