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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

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a cura di Federico Adamoli

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   S. Maria apruticnsis
   Ciò è agevole far oggi, che si è appagato il lungo desiderio di scoprire il piano dell' antica cattedrale, mercé opportuni scavi. (l)
   a) Intrapresi dunque questi nell'aprile del 1896, alla profondità di 75 centimetri dal piano attuale e dal rimosso ammattonato, si trovò un altro pavimento in rovina, parte del quale era composto di mattonelle quadrate di 20 centimetri di lato, e parte di mattoni lunghi centimetri 50 e larghi 15: fra l'uno e l'altro pavimento si rinvennero sepolti sei cadaveri, per lo più appartenenti alla famiglia dei Pompetti, patrona della chiesa e patrizia teramana, chiusi sotto piccole volte a mattoni. A 20 centimetri poi sotto il secondo ammattonato furono dissotterrati altri tre scheletri seppelliti nello stesso modo. Di tutti questi avanzi, quelli della famiglia Pompetti sono stati riposti, per volere dei discendenti, in un ossuario con le lapidi che v' erano prima ma riunite (2) e con un' altra che narra il fatto della nuova deposizione (n. X), non che quello dei recenti scavi, e gli altri in un separato ossuario. Continuandosi lo scavo, a m. 1.25 dal suddetto primo pavimento, fu trovato uno scheletro di bambino chiuso entro due tegoli, e poi a m. 2.60 dallo stesso piano e nello stesso posto, cioè presso l'aitar maggiore, un pa-
   (1) A vive premure di chi scrive e per autorità del deputato di Te-ramo al Parlamento italiano, Settimio Costantini, allora sottosegretario di Stato al Ministero dell'istruzione pubblica, si ottenne nel 1896 dal Governo centrale una competente somma per fare gli opportuni scavi.
   (2) V. appendice, nn. IV, V e VII.

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