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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   S. Maria aprutiensis
   musaico. Vedremo poi (§§ 20, 21, 22 e 23), che in numero ancor maggiore di questi piani sono gli edifm sorti successivamente sui medesimi. Ma qui dobbiamo occuparci di questi ultimi, che sono poi i più importanti, per istabilirne le varie epoche; che ciò ci darà il modo di conoscere altresì il tempo delle diverse riedificazioni seguite sul suolo della vecchia cattedrale. E incominciando dal primo, diremo subito che la lapide mortuaria posta al sacerdote Francesco Fontana morto giovane nel 1587, la quale, ora rimessa in una parete della chiesa, noi daremo fra le altre in appendice (n. Ili), ci dimostra che 1' ammattonato esisteva già in esso anno : e così noi possiamo assegnare al medesimo, ossia al piano moderno, la seconda metà del secolo xvi e piuttosto lo scorcio di questo. E aggiungiamo, che siffatto pavimento tagliava a metà le colonne scoverte ora, dopo gli scavi, fino alle loro basi. Anzi noi possiamo qui, col conforto degli argomenti storici, stabilire in certo modo F anno dell' ammattonato. Questo dovrebb' essere il 1587, quando, siccome narrammo (§ 6) col Muzii, alcuni scavi ivi furono fatti, probabilmente per livellare questo nuovo piano, e i quali coi loro trovamenti, in quel luogo da noi descritti, hanno certo tolto ai nostri odierni un miglior frutto. Ed altresì lo scopo di quei movimenti edilizi noi possiamo additare, quello cioè di costruirvi le abitazioni pei padri della dottrina cristiana, in Te-ramo introdotti nel 1590 dal vescovo Ricci, come pur narrammo (§ 7).

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