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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ovvero 1' antica Cattedrale di Teramo.
   in cui era il musaico, sia stata eretta dopoché la cinta della città si estese più oltre verso occidente rimanendo il bastione, ali' interno, come un ricordo delle vecchie mura, semprecchè valga, s' intende, la nostra supposizione che la torre sia stata un bastione.
   Da ultimo volendo, sempre continuando a brancicar fra le ipotesi, esaminare il nostro monumento nella sua natura costruttiva, dobbiamo dire che, sebbene fra noi non si sieno finora rinvenuti avanzi di costruzioni pelasgiche, (l) pure la struttura del medesimo ci richiama a queste e parrebbe che i suoi romani autori, nelle loro prime fabbriche in Interamnia, s' inspirassero ai prossimi esempli delle città volsche e gli imitassero fra noi, tanto più che essi doveano in que' primi tempi difendersi dai Galli. E in tal caso dovremmo attribuire 1' edi-fizio, giusta i recenti studi del Frothingham,(2) sulla classificazione delle costruzioni cosiddette pelasgiche, alla quarta maniera dei Volsci, in cui le pietre appaiono non più poligone, ma quadrate e disposte a filari regolari. n} Ma checche voglia credersi sull' epoca e sulla natura di questa costruzione ; certo si è che tra i pochi buoni frutti del nostro scavo del 1897 è da annoverare il titolo in pietra scorniciata delle nostre cave di loa-
   (1) Nella provincia di Teramo sinora nulla si è trovato di avanzi di costruzioni poligonali, mentre nei rimanenti Abruzzi abbiamo le mura ciclopiche notissime di Alba Fucense nella Marsica, nella provincia del-1' Aquila, e quelle meno note di Rapino, presso Guardiagrele, nella provincia di Chieti, recentemente ricordate dal prof. De Nino (Notizie degli scavi, ottobre 1896).
   (2) FROTHINGHAM, Sulle costruzioni dette pelasgiche di Norba (i 896).

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