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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   S. Maria apruticnsis
   dcre che questa domus privala, su cui poi sorsero tanti edifizi cristiani, appartenesse e per 1' epoca e per lo stile al secolo in circa dopo Cristo. Si dica poi lo stesso delle case romane scavate nel 1898 sotto la supposta navata maggiore e già descritte (§ io).
   15. E venendo a siffatti eclifizi, diremo subito che le prime tracce di essi ci si presentano in quel pezzo di muro fondato sull' ora descritto musaico e posto quasi a contatto della mentovata colonna a mattoni, e che si scorge anche nella nostra pianta (tav. I). Da tale postura si trae che esso non appartiene alla suddetta casa romana, sibbene ad un altro edifizio che sorse più tardi sulle rovine della stessa doimis, quando questa cioè cadde nella prima distruzione di Interam-nia nel secolo vi. Ma che fu mai cotesto edifizio, che certo s' innalzò dopo e, forse, molto dopo quel secolo ? Fu anch'esso una casa privata, oppure la prima chiesa cristiana della risorta Interaninìa? E in tal caso fu tutti' uno con quella, di cui crediamo, come or ora vedremo (§ 16 b}, avanzo i vari frammenti bizantini? Non possiamo sciogliere siffatte questioni, giacché troppo meschino e troppo informe ci appare cotesto avanzo di muro. Il certo si è che la parte della chiesa medioevale, scoverta mercé i nostri scavi, non che la cappella dalle colonne di marmo, di cui appresso, basansi tutte su grandi massi di pietra squadrati e gettati alla rinfusa a mo' di fondamenta, i quali sono evidentemente resti della romana Interamnia. E proprio vicino al più volte citato musaico il lettore, che ne avrà 1' agio, potrà osservare

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