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S. Maria aprutiensis
abbachi delle due colonne, ma altresì i due altri che si seguono a destra e a sinistra e che potrebbero accennare ad una serie di altri archi e di altre corrispondenti colonne, le quali, non più ora esistenti, avrebbero potuto sostenere una delle navi della prima basilica e quindi sarebbero da riferirsi alle già riportate (§ 3) menzioni del secolo vii. Di simile maniera costruttiva abbiamo celebri modelli nelle antiche basiliche di Roma, siccome in quella di S. Paolo, incendiatasi nel 1823 e rifatta nello stesso modo a brevi archi poggiati su colonne corinzie e in S. Maria in Cosmedin, di cui testé sono state scrostate le colonne del ix secolo. Non sarebbe certo da meravigliare che la cattedrale, innalzata in Aprntium, appena restituita la sede vescovile nei primi anni del secolo vn, si fosse esemplata sulle basiliche della città papale e sì prossima a noi ; ma, come or ora vedremo, manca la base a tale ipotesi ;
«T) Tornando sul terreno edilizio, con 1' attenta ispezione oculare osserviamo che quegli archetti sum-mentovati e ora superstiti sono in tutto staccati dalla parte centrale della chiesa, ora scavata, di stile romanico del secolo xii, e più avanti (§ 18) descritta ; del che ci siamo assicurati mercé anche un perito dell' arte muratoria. Ciò ci fa pensare, anziché ad una serie di colonne, al bisogno sentito di rendere più leggiera ed elevata la parte superiore della cappella, evitando un basso e pesante architrave. L'essere poi la medesima distaccata dal corpo principale della presente chiesa