ovvero 1' antica Cattedrale di Teramo.
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Fermo, parlando, del nuovo eletto vescovo aprutino, Opportuno, scrive : « Bene novit fraternitas vestra « quam longo sit tempore Aprutium pastorali solicitu-« dine destitutum ». (l) Da queste parole noi traiamo che il novello pastore, entrato nella sua sede, dovette tosto pensare ad erigere o rierigere la cattedrale, che era andata distrutta in una delle incursioni longobarde seguite sullo scorcio del secolo vi, a quanto il Trova(2) ci narra, nelle nostre contrade. E se non Opportuno, almeno un suo prossimo successore dovè alzare quella cattedrale, di cui noi abbiamo supposto l'avanzo in quella ripetuta cappella delle colonne.
Certo 1' argomentazione è giusta, ma essa, come or ora vedremo, non viene confortata da verun segno costruttivo superstite: quindi noi, per esser sicuri della cosa e per far sì che l'argomento storico vada di pari passo con gli elementi di fatto, dedurremo, col sussidio della decorazione bizantina della chiesa, che questa appartenga al secolo VITI, perché a questo tempo si riferiscono, come vedremo (§ 16 ò~), gli attuali avanzi di quella decorazione. E così, quando da una parte le più remote notizie storielle di S. Maria aprutien$is non si possono spingere più in là della fine del secolo vili, e dall' altra gli ornati bizantini più antichi superstiti si dovranno attribuire a questo stesso secolo vm, noi potremo con la massima probabilità assegnare a que-
(1) GREG. I Epist.; tom. II, pars II, lib. XII, 4; nell' ultima ediz. ap. Mon. Germ. histor. Berolini, 1893.
(2) TROVA, Cod. diploin. longob.