ovvero I1 antica Cattedrale di Teramo.
che sappiamo pel cronista francese Glabro Rodolfo, (l) fiorito nel Mille, che nei secoli x e xi v' era un delirio di rifabbricar chiese e monasteri anche se in buono stato. Ciò seguì in Italia altresì nel secolo xu, come ci mostra il Cattaneo, (2) e fra noi ne abbiamo le prove nel nostro prezioso S. Clemente al Vernano, ove il portale, messo tutto a fogliami di foggia romanica, porta la data del 1108. Ma quello, che più ancora dimostra il restauro romanico di questa badia e 1' abbandono della sua primitiva decorazione bizantina, sono gli avanzi di trecce e di altri motivi di questo stile che ancor si veggono confitti nella facciata e nell' esterno dell'abside della chiesa già fondata nel secolo ix.(3) Un' altra bella prova che quel delirio di rifar chiese e badie invadesse anche le nostre contrade, la si scorge nell' antichissimo S. Pietro a Campovalano presso Campii, ove nelle mura esterne appaiono innestate sculture di maniera bizantina. E così pure seguì di S. Maria di Propezzano presso Notaresco, ove nel portico, sotto i mezzo scrostati affreschi del secolo xiv, appaiono rozze trecce bizantine, che certo appartennero ali' anteriore tempio. E queste abbiamo osservato noi co' propri occhi ; altre pruove certo non mancheranno a chi voglia fare più vaste e più minute indagini. Non è maraviglia dunque che la
(1) GLABR. RUDULPH , Vita S. Gnilelmi.
(2) CATTANEO, L' Architettura ital. dal sesto sec. al Mille, Venezia, 1889, p. 194.
(3) Chron. casauruns. ap. MURATORI, Rer. ital. script., p. II, t. II, col. 1007.
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