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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

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a cura di Federico Adamoli

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   72 S. Maria aprutiensis
   nella piazza di S. Domenico a Bologna (l) e nella chiesa di Aurona a Milano,(2) tutte del secolo vili. Vi sono, è vero, anche esempi del periodo seguente, ma scarsi, ed inoltre di foggia assai più grossa di questi citati e del nostro pulvino, come mostrano parecchie figure presso il Cattaneo. (5)
   Di un altro nostro frammento dobbiamo noi qui parlare a parte, perché trovasi murato nell' antico chiostro di S. Francesco, ora Intendenza delle finanze, del resto assai vicino al suolo dell' antica cattedrale. Noi lo crediamo appartenuto pure a questa, sebbene la distanza della medesima, alquanto maggiore che non abbiano tutti gli altri frammenti bizantini, possa indurre alcuno nel dubbio su tale appartenenza, e ciò crediamo, i° perché quella distanza è breve e nel giardino Savini, che trovasi ad eguale lontananza dal suddetto suolo e dal chiostro di S. Francesco, si sono rinvenuti, nel farsi degli scavi, alcuni dei pezzi di sopra descritti (fig. 2 e 4) ; 2° perché sono della stessa pietra, dello stesso stile e della medesima epoca, e 3° perché, a nostra notizia, non si trovano altrove in Teramo sculture di simile genere. Ma passiamo alla descrizione del nostro frammento, secondo cel presenta la figura n. 25, la più grande della stessa tav. V. Esso ci appare un avanzo di pluteo ed ha contrassegni dello stile bizantino—barbaro del secondo periodo nelle trecce
   (1) CATTANEO, op. cit., fig. 53.
   (2) Ibid., fig. 57.
   (3) Ibid., figg. 139, 155, 163 e 166.

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