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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

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a cura di Federico Adamoli

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   S. Maria aprutiensis
   del secolo ix e di S. Abbondio di Como(l) dello stesso secolo e finalmente del pluteo di S. Marco de'Parte-cipazii di Venezia^2-1 dell'829. In quanto poi ai basso-rilievi dei nostri numeri 365, noi scorgiamo in essi due rosoni, uno baccellaio (o a patera) e l'altro a stella (forma qui sopra da noi mentovata) e ambedue entro a cerchi con quattro nodi equidistanti ; un cerchio (nel n. 3) a treccia e 1' altro (nel n. 5) a corda, delle quali fogge abbiamo pur testé discorso; né è quindi da ripetere il già detto : solo ci fermiamo sul cerchio a nodi, del quale, sebbene scorgiamo qualche saggio nel periodo precedente, siccome l'ambone del duomo di Grado del secolo vili,(3) pure abbondano gli esempi nel seguente italo—bizantino, siccome in due plutei di S. Maria in Trastevere a Roma(4) dell' 827, in un altro del museo di Capua del secolo ix,(5) in due simili nella chiesa della Tkeotocos in Costantino-poli(6) e in uno di Atene(7) dello stesso secolo. Ci resterebbe ad esaminare il fregio di pietra locale (n. 15); ma esso ci sembra piuttosto di foggia romana per quanto vogliasi della decadenza; perocché i meandri e le foglie bizantine, che più si accostano a quelle del nostro fregio, appaiono sempre, coni' è il carattere di
   (1) CATTANEO, op. cit., fig. 114.
   (2) Ibid., fig. 140.
   (3) Ibid., fig. 46.
   (4) Ibid., fig. 93.
   (5) Ibid., fig. 99.
   (6) Ibid., figg. 149 e 151.
   (7) Ibid., fig. 153.

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