porta d' ingresso alla chiesa di S. Anna de' Pompetti. Essa è a fresco e, come mostra la nostra fototipia (tav. IV), raffigura due angeli sostenenti un nimbo con entro una mano in atto di benedire e ci offre un grandioso saggio dell' arte italo-bizantina del secolo xn fra noi, come ci accingiamo qui a dimostrare.
E, incominciando con la sua minuta descrizione, diremo, che il nimbo del centro ha il fondo azzurro ed una triplice cornice o fascia verde neh" interno e in seguito rossa e rosso-chiara con le gradazioni della luce.
o <—*
Occupa tal fondo la mano protesa dell' Eterno Padre e benedicente alla foggia latina, cioè tenendo ripiegati 1' anulare e il mignolo ; è di color carnicino ed esprime la forza e la grandezza che deve avere la destra del-1' Onnipotente. I due angeli, che con atto severo e solenne sostengono con le braccia levate il nimbo, hanno nel viso il carattere prettamente bizantino, cioè il naso lungo, diritto e sottile, la bocca piccola, gli occhi grandi e allungati, le sopracciglia alte e arcuate, i capelli inanellati e ricadenti sulla fronte : si noti però che l'angelo, posto verso l'aitar maggiore, ha gli occhi grandi sì, ma tondeggianti, e quello verso la sagrestia mostra i capelli ricoverti da un ampio diadema di color rosso a grandi liste concentriche e seguenti la curva della fronte. Le mani sono magre e più che affilate, come appunto vuole lo stile bizantino : si avverta intanto che, mentre ogni angelo sostiene con due mani il nimbo, pur di queste si vede una sola, giacché 1' altra è caduta insieme con 1' intonaco, che manca