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rimprovero perché costui nega tale influsso e considera: « 1' art bizantin... un ennemi personnel ». Il Bayet dimostra tale influsso specialmente nell' Italia meridionale, ove seguì « une véritable colonisation grecque... « en partie monastique »(I) e lo prova pure a Roma(2) e in Toscana.(3)
Ma più ancora da considerarsi nel fatto nostro è la cosa notata dal Lenormant(4) a proposito di alcune chiese di Puglia del secolo xn : di vero ei ne addita parecchie di stile strettamente latino, mentre una scuola pittorica « indépendante de Fècole grecque « et propre aux Pouilles » si staccò poco a poco dall' arte bizantina, restando però questa lungamente dominante su quella locale. Tale appunto sembra a noi essere il caso del nostro affresco, in cui quel certo distacco si avvera nell' abito degli angeli assai più semplice che non sia quello delle figure pugliesi riportate dal Diehl. Niuno può negare che un affresco di maniera italo-bizantinasia appiccato ad un sottarco di un edifizio prettamente lombardo, coni' è la nostra vecchia cattedrale, e quindi deve ammettersi la durata fra noi dell' influenza dell' arte bizantina sulla pittura fino a questo secolo xn; il che è tanto più notevole quanto meno tale influenza esisteva allora sull' architettura e sulla scultura locale, come ci mo-
(1) BAYET, op. cit., p. 291.
(2) Ibid., p. 304.
(3) Ibid., p. 307.
(4) LENORMANT nella Gazette archéol. (1881-1882, p. 124).