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S. Maria Aprutiensis ovvero L'Antica Cattedrale di Teramo.
Studio storico-artistico
Francesco Savini
Forzani & C. Roma, 1898, pagine 112

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ovvero 1' antica Cattedrale di Teramo.
   si curva come un C (sigma), il pollice e 1' anulare s' incrociano come un X e il mignolo si arrotonda per formare un C : il tutto IC—XC (Jesus CJiristos) ; e dice bene il Didron, che la mano è una specie di monogramma ad uso degli scultori e dei pittori, notando (cosa utile pel fatto nostro), che fino al secolo xn tale mano rappresenta « exclusivement le Pére ». Soggiunge che la mano è benedicente con due o tre dita aperte, o donatrice tutt'aperta, o donatrice e benedicente insieme, a metà aperta e raggiante ; inoltre essa posa sopra un nimbo diviso da incrociamenti (croisil-lous), talvolta senza questi per ignoranza o dimenticanza/^ Sarebbe allora il nostro nimbo frutto di un simile errore? Non crediamo: invece la stimiamo una semplificazione, a dir così, latina del simbolismo greco. b) Ciò detto sotto il riguardo dell' arte italiana e locale e per quel che spetta al simbolismo, passiamo ora a stabilire l'epoca più probabile del nostro affresco. È agevole a noi far ciò, sol che compariamo il fatto nostro con quello di altre chiese e consideriamo l'epoca dell' edifizio in cui la pittura si trova. Pel primo capo, ciò che ora abbiamo esposto intorno alle pitture delle Puglie e a quelle di Roma e dell' Umbria, delle quali
   « dication du mot (XPICTOC) XC; car la réunion du pouce et du qua-« trième doigt forme un x (chi), et le petit doigt forme, par sa courbure, « un C (sigma). Ces deux lettres forment l'abrégé de Christos. Ainsi, « par la divine Providence du Créateur, les doigts de la main de l'homme, « qu'ils soient plus ou moins longs, sont disposés de manière a pouvoir « figurer le nom du Christ ». (i) DIDRON, op. cit., p. 187.

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