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S. Maria aprutiensis
23. A queste rifazioni è uopo aggiungere anche quella della sagrestia adattata a tale scopo nel i 764 dalla famiglia patrona, come mostra l'inscrizione da noi riferita nell' appendice (n. VI). Essa risponde ad uno dei tre vani (quello verso settentrione) superstiti dell'antica cattedrale e restituiti, come meglio oggi si poteva, alla pristina forma, e serve pur tuttavia allo stesso uso di sagrestia.
24. Se non che, dopo avere sin qui esposte le vicende delle molteplici costruzioni sorte man mano su questo venerabile suolo e mostratine i diversi stili e le varie epoche, noi non abbiamo esaurito il nostro tema, giacché chi legge aspetta ancora che gli parliamo dello stato attuale di S. Anna de' Pompetti, così come si mostra dopo i recentissimi scavi, con tutt' i segni cioè delle passate vicende e con tutte le tracce degli stili, che nel corso dei secoli vi si sono manifestati. Ci spacceremo di ciò in poche parole, per aver già noi, ai debiti luoghi (§<§ 6 e io), ragionato abbastanza tanto della storia di S. Getulio (ora S. Anna), quanto delle sue svariate vicende edilizie. Tal riassunto ci servirà qui come opportuna conchiusione del nostro lavoro.
a) Diremo dunque che esso stato si mostra nei tre corpi dell' ora scoverta chiesina e nei loro accessori assai vario, giacché, mentre nel primo, quello verso F aitar maggiore, la volta a crociera, le tracce dell' altare con 1' ancona a fresco del secolo xv ci hanno manifestato la mano di quest' ultimo (§ 19), e F altare