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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   per cinque anni continui regnata insieme con Romolo , e con eguale autorità ed onore ; il secondo, che tosto gli succede nel regno, si rese benemerito assai a quel popolo , che sopr#tutto e solo nell'armi riponeva onore , per averlo Egli istruito nel culto che prestar si doveva alle loro divinità ( e ciò secondo i dettati della ninfa Egeria ); a tal che la stessa Roma gloria-vasi aver tolto dai fasti Sabini i suoi Numi più venerati (i). Nè fia minor lode il dire che die-
   rono i padri de1 Curesi ; (al che Virgilio ( Eneid. Lib. VII. ) pose i prisci Quiriti prossimi agli Aroiternini :
   » Una ingens Amiterna cuhors, Priscique Quirite*.
   Uniformemente poi ali1 Alicarnassèo scriveva Cesare Can-tu ( Stor. Univ. Epoc. 3. ) le seguenti parole : » Su-» gli A pennini , stietti dai litorali , e perciò poco co-» municanti di fuori , si conservarono le popolazioni di » Sabini , Piceni , Pretuzj. Da una sacra primavera , o » migrazione votiva di Testrina prèsso Amiterno, dicono » cominciassero i Sabini , devoti al Dio naziooaie Saba, » pastori e guerrieri, meglio costumali e religiosi ; e ven-» nero avanti pel monte Lucrelile e la valle dell'Amene » fino al Tevere. Cure ( città degli Astati ) era il con-» vegno nazionale. Sanco detto pure Fidio e Semorie , » dovette essere un loro ordinatore, poi fatto Dio. Nove » Dei maggiori venerarono con misteri in Trebula , so-» slituiti al primo culto feticcio, quando un'asta con fi t-» ta in terra rappresentava Marte. Mandarono frequenti » colonie nella bassa Italia e in sìt, fra cui t Piceni e » i Pretuz) , numerosissime popolazioni ». Però non mancarono altri di asserire che una fanciulla de' contorni di Rieti, fecondata da Marte Quirino , generò Modio Fabidio che con vagabondi fondò Curi.
   (i) » I casti riti di Vesta , Neriene dea della for-» tezza, la provvida Vacuna, Larunda, Mattila, Fero*