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cola si viveva la beata età dell' oro cotanto decantata dai Poeti. Ora siccome Ovidio ben'esperto
de1 nostri Sicoli (detto deorum detti nel earme «aliare) sì portò nelle nostre montagne Sicole io on eoo la sua ino» glie Rea , madre benemerentissima di Giove , Giunone t Nettuno e Plutone, e fondatrice insieme dell' odierna citili di Rieti. Giano non isdegnò riceverlo sia perchè conosceva che I1 esule Saturno discendeva dai famosi principi Titani; quanto perchè la pietà e la beneficenza sono da natura le virtù e gli attributi più belli che possa mai vantare «a* uomo. Accolto quindi questo profugo re 5 in quella guisa che la Grecia si erudì e popolò om l'Egitto, che Cadmo dalla Fenicia vi portò le lettere e vi fabbricò Tebe , e che T ottimo legislatore Cecrope v' istituì il matrimonio ; non altrimenti Giano , conosciuti a prova i latenti di Sa* turno tosto divise seco lui la potenza reale , e volle che
10 Stato venisse governato da' consigli sì dell'uno che dell'altro. Nè mal si oppose, tra perchè signoreggiando Sa * turno i nostri Sicoli , tale spiegò un carattere , che lutto si adoperava all'utile pubblico. Egli infetti, ci le sapere Diodoro di Sicila, riunì in società non pochi nomini che ancora vivevano dispersi e selvaggi , e gli garantiva insieme di una sicura conservazione. Fu lui , scrive Gin-stino , che in questi luoghi inculcò l'eguaglianza d< Ile condizioni , così che nessuno potesse essere al servizio di un'altro. Ordinò ancora che non vi fossero proprietà particolari , ma che tutto si ponesse in comune , come se tulli avessero una medesima eredità e patrimonio. Simili cose fecero sì , che dopo la sua morte, scrisse Macrobio, furono incise delle monete le quali venivano improntate da una parte colla testa bifronte di Giano ( e 'I Giano bU fronte è simbolo di con federazione di due popoli ), e dall'altra con una nave, a significare, disse G. Eckhel, che Giano era approdato nel Lazio da oltremare in qualità d' ospite ; mentre nessuno v' ha che ignori essere la nave
11 simbolo del'commercio marittimo.
Olire a che un uomo, che dato aveva leggi ai nostri popoli indocili e dispersi per le alt<» montague, siccome lo defluì Virgilio , anche nei secoli posteriori uon
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