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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   ticliissima Chiesa, la quale fece gran mostra di se nella storia dell'età di mezzo, per mantenere costantemente accesa la sacra fiaccola dell' evangeliche veritadi. In essa dunque è a vedersi un bel
   Fra i diversi giuochi d« l circo 9 il principale, cioè quello per cui i circhi sembravano essere slati costrutti , è evidentemente la corsa de'carri. Tarquinio , fondando à Roma il primo circo , die un grande sviluppamelo ai giuochi già istituiti ; e Dionigi d' Àlicaniasso dice che egli lu il primo a distribuire i carri in bighe, triglie e quadrighe ( a due a tre o a quattro cavalli ). Lo stesso Tarquinio istituì pur la corsa de' cavalli , e secondo Y uso greco, dopo la corsa i giuochi ginnastici , cioè la lotta il pugilfato e la corsa a piedi.
   I conduttori de* carri chiamavansi aurighi o agitatori eran per lt> più servi o liberi ; ma spessissimo ancora davausi a colai esercizio giovanetti delle migliori lami-glie ncn che senatori. Molti imperatori , quali un Nerone , un Domiziano , un Vitellio , un Comodo, un Ca-racalla ed un Eliogabaio ec. ; non solo non isdegnarono di condurre il carro nelP arena , ma alcuni di essi spinsero tal passione fino alla follia. Citansi finatico delle donne che si distinsero ne9 giuochi circensi.
   Gli aurighi eran divisi in fazioni distinte dal colore de'vestimenti. Gli spettatori prendevan part to per questa o quella fazione , e laceratisi in tal congiuntura considerabili scommesse.
   La Spagna principalmente forniva i cavalli propri a questa sorta di corsa. Ogni cavallo avea il suo nome esprimente, come ora, qualche qualità dell'animale; se ne trovati citati molti nelle iscrizioni circensi. I corridori portavano in capo un pennacchio i cui colori manifestavano a qual fazione di carro si appartenesse. Le corse eran d'ordinario composte di quattro carri e talora, come sembra, di otto, di che fa fede l'antico mosaico di Lione. Dalle dodici mosse ( carctres ) del circo di Romolo potrebbe argomentarsi che fossero più numerose. Ogni spettacolo conteneva almeno venticinque corse o riprese, ciò che supponeva almeno cento carri e quattrocento cavalli.
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