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a cura di Federico Adamoli Aderisci al progetto!
colle quali va a confondersi , non adopravasi a servizio di re o ad ouore de9 numi , ma ad utile sociale, in mura , vie , acquedotti , canali ; e quel, vivo sentimento della vita cittadina rivelato dalla costruzione di tante città, non è a dite se operasse su i futuri e perpetui sentimenti italiani sempre volti alla vita di comune. E qui lasciando una digressione che forse meriterebbe luce maggiore , diremo che Giano, il più antico re d'Italia , compare tra genti non ancora stabilite ed educa i nostri Sicoli de'quali u' è capo e signore. Saturno che, al filosofar di Vincenzo Gioberti, col suo nome diede grido di aurea felicità alla prisca Italia. Fauno introdusse nell? Italia il culto degli Dei della Grecia e prescrisse I' uso di tosar le pecore , mentre prima andavano cariche dei loro velli. Silvauo anch' esso re dell9 antico Lazio ritrovò 1' arte di potare ed innestare gli alberi , facendo loro deporre la natia qualità acerba e selvaggia ; e che dirò di Italo ! questi al tempo che Teseo aggravava i demi dell'Attica, stabilì la comuuione de'beui nella bassa penisola, insegnò 1' agricoltura e i conviti sodalizi che ancora duravano all'età d'Aristotile (i).
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