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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — Sego Fucino ( che è uno fra i più bei laghi d'Italia ), il quale ebbe inondati i circostanti campi per ben cinque miglia. E perciò Giulio Cesare negli anni di Roma 707, meditava di disseccare quei lago per via d' un acquedotto. Ma si deve all' Imperadore Tiberio Claudio la costruzione di quel!' Emissario , il quale mostrando oggi a che giunse mai la potenza degli antichi Romani in fatto di arti, bene richiama l'attenzione degl' Indigeni, non che di quelli d'oltremonti e d'oltremare.
   Famosissima ancora fu Mba città di frontiera co' Marsi , detta da Tullio : fort issi munì municipium; e ciò non solo per le mura ciclo-pèe le quali ostentavano la sua Sicola fondazione , quanto perchè presa da'Romani nelle guerre co' Volsci ed Equi , e fatta lor colouia nel consolato di L. Geuuzio , e di Ser. Cornelio , la tennero come un posto militare atto a tenere in freno quei re che conducevano cattivi nei loro trionfi. Quindi ripetouo le istorie i nomi di Siface re di Numidia , di Perseo re di Macedonia co'suoi figli Filippo ed Alessandro, e di Diluito re degli Allobrogi e degli Alverui , sovrani tutti teuuti prigionieri in quella fortezza. — In questo il Senato Romano per badare alla sicurezza e all'aumento della Repubblica , ascrisse iti Alba seimila Coloni , a quali ingiunse di tutelare i Confederati , ed essere dr terrore agli Equi giurati inimici* Però è a dire con Lodovi-
   stum ; dissolutnm est in Lacum Fucinum. Lo stesso dice Ti lo Livio, e Plinio ci fé'sapere: Lacu Fucino haustum Mursia oppidum Archìppe , condititi^ a Marsya, duce Lidorum*
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