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una federazione , cui non mancavano capi prodi ed accorti, abituati già alle fatiche del campo e ai maneggi del foro. Congiunti adunque coi nodo d' uua salda federazione, e vedendo che non era possibile formare uno Stato solo , senza essere in bel numero riuniti, collegaronsi uel nome d'Italia, nome che allora primamente fu esteso ad assai più largo tratto di paese (i), ed elessero a baluardo di questa impresa Corfi-nio. E fin d'allora fu acclamata Capitale, a cui la stessa Roma , la sede dell' impero dell' universo , forza è che cedesse la sua potenza e'1 suo incremento (2). Quindi il Foro , la Curia e'1 nuovo Senato che vi si costituì di cinquecento senatori , i quali ne' consigli delja salute comune trattavano, ed avean cura di quella guerra. Quindi i due Consoli e i dodici Pretori , o Capitani, che annualmente si creavano tra immenso popolo pl«iudeute. Quindi la famosa guerra non so dirla se Sociale, Marsica od Italica (3),
(i) Leggeva si sulle loro bandiere V ITE LI V, scrìtto all'antico modo italiano, da destra a sinistra.
(a) Perciò che riguarda il valore de* su lodati popoli ( massime allorché mostrarono ciò che poteva fare tra noi lo spirito della unione confederale , e la- cui mercè egliuo si assisero cittadini sul Campidoglio ) possono consultarsi Varrone , Dionigi d* Àlicarnasso , Livio, Colu-mella , Ennio, Strabone, Silio Italico, Appiano, Ve* gezio, Virgilio, Orazio, Marziale, Festo, Ovidio, lUacp»bio, Plutarco, Plinio, e Cicerone tbbe a dire ( Pro Ligario //. ): Fortis simos viros Sabinos , Jlores )tal ce , qc robur Reipublicce ed in altro lungo ( In Fa-tic. ) conchiuse : Se ras te severissimorum hominum S abiti or urn , fortissimorum virorum Marsorum et Pel gnorutn judicio notatimi.
(3) Diverse furono le denominazioni che sortì que-
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