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pregio le arti belle, tolse ad esaltare non pochi monumenti delle arti aquilane del Secolo XV. Onde godeva il balsamo delle sue lodi Silvestro dell'Aquila, detto comunemente Silvestro Arisco-la , nella scultura valentissimo ; e di cui ci fe' sapere che fece u i suoi studi a Firenze , lavo-re rò nella facciata del famoso Duomo d' Orvie-» to, nell'arco di Castel nuovo a Napoli (i) Checche ne sia di ciò, certo si è che i suoi marmi vuoi per la vaghezza del disegno , vuoi più pel mirabile lavorìo , lo rendono ornamento nobile non pure di Aquila , ma di tutto il paese degli Abruzzi. Ed io sarei tentato di credere, che chiunque delle buone arti abbia e intelletto e sentimento non può non paragonar 1' A riscola ai primi artisti Italiani che più s' accostano all' eccellenza dei Greci.
Una gemma aggiungono alla nostra coroua artistica Salvato Aquilano e 91 suo discepolo Pietro' di Stefano , che tanto si avvicinò alle grazie del maestro. Che anzi i loro lavori nell'arte dell' intaglio sopra pietre calcaree fine , e sopratutto per il mirabile lavorìo nei fiorami, festoni e animali ritratti al vivo, gareggiano cou le prime opere che siedono al governo delle arti Italiane»
In Aquila fu nato Giacomo Vivio di copiosa erudizione ornato, ed autore insieme di una mirabil opera di cera in basso-rilievo, stuccata già con colori. Nella pietra corrispoudente poi rappresentava scolpiti i misteri tutti della Crea* zioue del Mondo , 1' istoria del vecchio e nuovo Testamento, la Redenzione , il Giudizio finale , l'eterna relazione degl'empi, e'1 beato godinieu-
(1) Cicognàra — Storia della Scultura. Tom. 2. Lib. 4* c. 7.
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