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Imperiatilo, sebbene i Mitrati che la governarono nelle successive epoche vi profusero tesori immensi per nobilitarla convenientemente e con ben'intesa architettura, nel tremuoto del 1703 essendo , quafci a dire , rimasta totalmente distrutta , si convenne ricostruirla di bel nuovo. Vo'dire che nel 1711 fu riedificata sul disegno della superba Basilica di S. Ignazio in Roma ; e perciò a buon dritto può dirsi anche questa architettura del P. Grassi gesuita eseguita sopra due diversi disegni del Domenichino. —Nell'interno ( la cui graude navata è sostenuta da pilastri appoggiati a colonne di ordine corintio* ) è a vedersi oggi l'Altare maggiore ricco di marmi di svariati colori. Vi si ammira ancora un quadro della Natività di Gio. Antonio da Lucoli, la di cui composizione e mirabile , il disegno ca-stigatissimo e lo: stile della buona scuola italiana del cinquecento ; e degno di considerazione egualmente un dipinto del Cenatempo che rappresenta la Veigiue , S. Massimo a S. Giorgio. Il Coro di scuro noce intagliato è opera di Ferdinando Mosca di Pescòcostauzo , e da tutti è celebrato eccellente lavorìo. Finalmente la Cappella marmorea di S. Emidio, studio del Mannaia di Pescocostanzo , vuoisi lodare per la semplicità e correzione di disegno corintio ond'è condotta. — Qui uon vi leggi iscrizioni, non urne marmoree vi contempli. Le ossa de'credenti son protette solamente dalla Croce : a tal che se un'eguale dimoraaccolse questi uomini in vita ,
un'eguale dimòra li, accoglie in morte...........
Cosa poi veramente ammiranda dai saputi è un argentea Croce che qui si conserva : è il vessiU lo del trioufo posto a far eternare la rimem-
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