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L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — n6 —
   lo ; lutti insomma i riti che si celebrano dai figli della claustrale umiltà qui riuniti , e di mattino e di sera e di notte, sono come uua ' rugiada soave che rinfresca le infocate passioni ; e più ancora se qui vieni a deporre il peso dei filili nel Tribunale della penitenza espia tri ce.,... Ed oh ! Religione di Gesù Cristo vi sarà tra noi chi iguori essere state le Chiese le viventi glorie d'Italia? in esse i prodigi ideile arti , in esse le tombe de' grandi , in esse lo splendore del Cattolicismo. Dalle robuste ed alte torri alzano queste la voce a pregar 1' Eterno domiuato-re delle nazioni , a ricordare a' fedeli il culto della verità, a celebrare le glorie del Ciclo , a pianger la morte de'credenti , a implorar riposo agli estinti. Dalla sommità delle volte e dall'alto delle cupole eccheggiano salmi e preghiere ; ivi in un si riuniscono quegli inni di lode cantati con note di patetica armonia sulla cetra del Reale Profeta, i. quali raccolti cou ansia da'sauti Cherubini, tosto vengon portati , quasi fiori , innanzi al trono di Lui che vtloce manda il suo perdono ed ai paro dei nostri sospiri. «— Se dunque e questa la Chiesa cristiana chi può entrarvi nell'atto che vi si celebrano i divini misteri, senza rimanere assorto in un' estasi santa ? Chi di noi allorché
   ^ • » • * « • • • • « un Dio lodiamo
   » Nella melode che lassù si canta
   ( Dante )
   non si sente elevato col pensiero ne'cieli , laddove contemplando la bellezza del sovrano Fattore, T armonia pregusta de'concenti più puri , e de-gl' inni cantati su la vera corda di amore !!!
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