Stai consultando: 'L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo ', Angelo Signorini

   

Pagina (240/257)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina      Pagina


Pagina (240/257)       Pagina_Precedente Pagina_Successiva Indice Copertina




L'Archeologo nell'Abruzzo Ulteriore Secondo

Angelo Signorini
Tipografia Grossi Aquila, 1848, pagine 253

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

Aderisci al progetto!

   
[Home Page]




[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   — 238 —
   dem festivitatis vigiline ttsqae ad vesperas fe-stivitatem ipsam immediate sequentes ad prae-missam ecclesiam accesserint, annuatim de Om-nipotentis Dei misericordia , eJ Beatorum Pe-
   » molto dotto ne i decreti Canonici, sollecito che si » cesse un Concistorio nel quale a sua instigazione fu » fatta una consti turione, che fosse lecito a ciascuno ri-» nuuciare al Papato, la quale egli divenuto poi Pali pa, canonizzò nel Vi dei Decretali nel medesimo » titolo. In questo modo Celestino essendo in Napoli deli pose il suo Papato nelle mani del Collegio dei Cardili nali , e avendolo tenuto sei mesi , fa in suo luogo » finto il medesimo Cardinal Gajetano , che si chiamò » poi Bonifacio Vili, e Celestino se ne parli secretali mente di Napoli tornandosi alla sua cella , e alla sua » prima vita eremitica. Ma Bonifacio ( considerata la » bontà e Santità di questo uomo , e il dispiacer che » questo atto doveva apportare alle genti, e l'odio che » per ciò doveva aversi egli concitato ) temendo di qual-» che motivo, fece pigliar Celestino, e imprigionar nel-» la rocca di Fumone in campagna , dove senza mai » dolersi , nè con parole o cenni risentirsi di quella in-» degnila , morì due anni dopo ».
   „ Adunque il Santo di cui è menzione se ne passò a Dio il 19 Maggio del 1296, nell' ottantunesimo dell'età sua. La veneranda spoglia dal castello di Fumone , in campagna di Roma , fu trasportata nella chiesa di S. Antonio appresso la città di Ferentino , pocanzi da Pie-Irò edificata. Però essendosi suscitate gravi discordie fra la città di Ferentino e quella di Anagni ; tra per timore di perdere il sacro Corpo di Pietro, dal monastero di S. Antonino fu portato dentro essa Ferentino e propriamente nel Monastero di Sé Agata. Dispiacque oltre-modo ai Celestini, dimoranti già in S. Antonio , 1' essersi loro tolto il Corpo dell'amatissimo Padre; onde il Visitatore de9 medesimi si adoperò a tutt* uomo affinchè i monaci lo riprendessero : ingiungendogli di trasferirlo in Aquila nella loro chiesa di S. Maria di Collemaggio. In questo e non appena que' cenobiti sì accingevano a
   LjOOQ Le