di Aldi , di Giunti , di Elzeviri e di Giolito ; uè recherà meraviglia ogni qualvolta si rifletta che la città di Aquila, come di sopra è detto, vau^ tava una delle prime stamperie delle quali no-bilitavasi Europa , dopoché il sommo di Gut-tembergo ebbe illustrata la civiltà col mirabile trovato de9 tipi. E qui non sarà eh9 io taccia la traduzione Italiana d'una patte delle vite di'Plutarco per Battista Jaconelli aquilano , la quale jda Adamo di Rotwil fu impressa nell9 Aquila nel 1483 , e presso i bibliografi è questa una delle più stimate edizioni in folio del quattro* cento ; tal che nel secolo scorso alla veudita della libreria del Duca de la Yallière fu pagata 120 lire.
Una visita à d9 uopo consacrare al palazzo del Comune , nella di cui magnifica sala si conservano in un piccolo Panteon , vivificati da pennelli creatori , moltissimi ritratti di personaggi Aquilani per virtù guerresche , scientifiche e religiose chiarissimi. Fra questi poi sono a vedersi le immagini de9 famosi Pietro Lalle Gampone-schi, Serafino Aquilano , Mariangelo Accursio , Giuseppe de Rustici , Salvatore Massonio * Carlo Franchi i il Porcinari e Pier Leone Casella. Per la parte religiosa si ammirano vari quadri di Artisti aquilani ! un Saturnino Gatti nell9 immagine di nostra Donna, un Francesco da Montreal* in S• Sebastiano e Sm Rocco * un Cesate Fautitti di cui è il ritratto del Pontefice Paolo If^y di Bedeschini sono i Proiettori mas* simi della Città, e molti dipinti di Carlo Ru-ther , che per la lunga dimora che fece in A-quila , a buon dritto potrebbe dirsi aquilano. Aggiungi che non à guari le sopra cennate im-
v^ooQie