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di Àquila. Però ( posti dall'uu de'lati il superbo palazzo Gaglioffi dove poi fu costruito il Monastero di S. Chiara ; il palagio, o meglio i ruderi che affiancano la Chiesa di S. Maria di Rojo i quali appartenevano alla casa Zeccherj , o della Zecca , così detta perchè qui si coniavano le monete della nostra città ) a me basti trattenermi solo a numerare i maestosi palazzi dei privati , di che Aquila ti' ebbe a giusto titolo una condegna lode dal Galanti. Tra questi poi spicca il palagio de'Marchesi Quinzi formato aopra un disegno di Francesco Fontana di Accu-nioli, allievo del famoso Carlo Fontana ; del quale edifizio vive la memoria nel difficile F. Milizia. Quello della tanto cospicua famiglia dei Marchesi di Torres è uu bellissimo monumento architettonico del valente cav. Cipriano di Nov-cia, con una bell'arma di pietra nel frontespizio la quale è opera di Ercole Ferrata. È poi il su lodato palagio veramente abitazione da grandi , d'innumerevoli e ben' adorne stanze provveduto , di sale splendidissime , e di quanto può fare aperto 1' opulenza ed il buon gusto de'Si-gnori che lo tengono. Fra i migliori edilizi occupano pure un luogo distinto il palazzo dei Ba-roui Franchi, il di cui architetto fu il Cav. Fuga ; quelli di Manieri , del Duca di Costanzo , di Alfieri e di Carli sono lodevoli per correzione di stile ; non che il grandioso palazzo Centi disegnato dal Cicchi di Pescocostauzo , con innanzi un maestoso balcone sostenuto da sei colonne doriche ; il quale è situato in un punto remoto della città , come un grande della terra che cerchi segregarsi dalla folla e fuggir dai rumori. Riguardo poi l'architettura gotica ( sicco-
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