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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   Calabriae, et prò quodam alio scpulcro parvo ubi nunc rcquic-scit corpus dicti Ducis une. 53 tar. 3 concordali^ (1).
   Ma l'amore, e, direi quasi, la religione per gl'illustri monumenti, spinsero, di recente, uomini benemeriti e valorosi a studiare con nuovi documenti, e con altre vedute la storia artistica napoletana; c mercè fatiche e studi indefessi, provarono false tante gratuite asserzioni, erronei tanti giudizii; e, per tacere di altri, il Salazaro, il Ca-racita, Luigi Settembrini, il principe Filangieri, il duca di Serra di Falco, Carlo Tito dal Bono, tra i quali anche noi abbiamo recato un umile si, ma coscienzioso tributo, con l'opera e con gli scritti fecero a tutta Italia manifesto — che l'arte non venne mai meno nelle provincie del mezzogiorno dal IV secolo in poi, e conservarono nella purezza dello stile, nella correzione del disegno, nella grazia ed eleganza delle movenze, le tradizioni della scuola classica. Ed ampia prova ne forniscono sculture ed intagli, dipinti u fresco e su tuoole, monumenti insigni di architettura, tempere e miniature, sottratte quasi per miracolo alla barbarie dei tempi e più alla incuria degli uomini, nei luoghi più celebri, come negli angoli più remoti delle provincie del Mezzogiorno, dalla Campania all'-Calabrie, negli Abruzzi, nelle Puglie, nei Principati, nella Sicilia. Tanto è vero che, nel ragionare di arto e di artisti, le consorterie furono e saranno sempre le stesse, in tutti i tempi!...
   Ma perchè questo nobile e generoso pensiero di rivendicare ai nostri antenati la gloria delle arti raggiunga pienamente il fine desiderato, è necessario che in ciascheduna città e provincia della nostra Regione, si studi con diligenza per togliere dall'obblio, non solo i monumenti, ma i nomi degli artisti: solo in tal modo si potrà abbattere le viete e dommatiche affermazioni con fatti e con prove indiscutibili; ed insieme alle opere gloriose, mostrare il nome dell' insigne artefice che le pensava ed eseguiva, nome dimenticato per barbarie di tempi e di uomini.
   (1) Notizie citate—Reg. 1335, B, fol. 197. Il chiarissimo nostro amico, Nunzi.» Cav. Furaglia, in un pregevole studio critico, che ha per titolo: Memorie degli Artisti Napoletani pubblicate da B. de Dominici (v. Archivio Storico per le prò vincie Napoletane, anno VII, fas. VII, pag. 329 e s«g.) confuta i moltissimi errori ne' quali costui scientemente incorse, e ne mette in chiaro, con documenti, 11-falsificazioni. Non possiamo però sottoscrivere a tutta le arditissime, quantunque dotte ed argute osservazioni dell'egregio amico nutro, degli studi patrii beiiomc-realissimo.