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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   Lasciando agli altri il compito di rintracciare ed illustrare quanto si è operato altrove, noi abbiamo largamente fatto noto nei nostri Studi intorno a Castrum Novum ed ai monumenti d'arte negli Abruzzi (in IV volumi) la parte che la diletta patria nostra ebbe nel tener desto e vivo sempre negli animi il cullo per le arti durante il Medio-Evo, e quanto avesse contribuito ili appresso al risorgimento ed alla grandezza delle arti medesime.
   Ci proponiamo, con questo nuovo libro, di tornare in onore la memoria di quegli Artisti Abruzzesi, che, nelle varie epoche, illustrarono il paese nativo con opere egregie, perchè si possa un giorno, con piena conoscenza di nomi, di date, di fatti, e di documenti, scrivere una storia delle Belle Arti in Italia, non esclusiva nò partigiana, ma ispirata solo alla imparziale giustizia e all'amore del bello è del vero.
   Insigni sono i monumenti per cui gli Abruzzi si resero illustri fin da tempi remotissimi; ma le arti nostre ebbero maggioro impulso ne' secoli XI, XII, XIII e XIV, che è per noi l'epoca, se non la più splendida, certo la più feconda di sacri e di profani monumenti. Vennero infatti edificati palagi, monasteri ed abbazie; innalzati templi al culto del Signore, tessuti arazzi stupendi, scolpiti basso-rilievi e statue, fusi bronzi, cesellati e niellati lavori egregi di oreficeria; miniati libri corali e pergamene, chesono anche oggi oggetto di meraviglia e,di riverenza agli Italiani ed agli stranieri. E ricordeiemo il maestoso tempio di S. Flaviano, nel Castello dello stesso nome, ricco di pregevoli marmi e di pitture, cospicuo fin dai tempi di Carlo Magno, il quale, prò remedio animae suac, lo aveva dotato d'immensi beni e privilegi; e la chiesa di Santa Maria a Mare in quel di Giulianova, con la meravigliosa porta, adorna nel soffitto dell'archivolto di sculture simboliche cristiane, di fregi vaghissimi e di basso-rilievi da noi illustrati (1); la famosa Basilica di S. Tommaso e San Giustino, ampia et vetustate nobilis, come scrisse l'Ughelli, decoro di Cliieti, anche prima che Pipino la ponesse a sacco e fuoco; Basilica restaurata e solennemente consacrata dal Vescovo Attone nel novembre del 1069; e la Badia di Santa Maria de Cordia nel contado Teatino, edificata nel 1142, ed ove
   (1) V. il nottro libro—Castel S. Flaviano etc. Voi. II, pag. 2 e seg. e l'altro — Le sculture simboliche della porta del.1' Annunziata, con 4 tav. fotografiche, Napoli, Giannini 1881.