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Artisti Abruzzesi
Pittori Scultori Architetti Maestri di Musica Fonditori Cesellatori Figuli dagli antichi a' moderni. NOTIZIE E DOCUMENTI
Vincenzo Bindi
Arnaldo Forni Editore, 1883, pagine 300

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a cura di Federico Adamoli

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   Noi, quantunque in tempi tanto progrediti in civiltà od all' arto cosi propizii, ammiriamo riverenti , tra lo insigni opero elio nei Musei si conservano, dovute al sovrano ingegno degl'illustri padri nostri, la corniola, nota col nome di sigillo di Michelangelo, la più bolla pietra intagliata che ci resti.
   Durante il pontificato di Martino V, l'arte della glillica , dopo lunghi anni di decadenza, tornò in onore ; e vi si resero famosi Giovanni soprannominato Coroninole e Domenico di Caino milanesi, il quale ultimo, in un rubino, ci lasciò stupendamente intagliato il ritratto di Ludovico il Moro. Decaduta quest'arte gentilissima nel XVII secolo , risorse per opera di valenti ingegni nel secolo XVIII. Matteo del Nussaro l'introdusse in Francia ai tempi di Francesco I, ove celebri si resero Cablare, Iacopo Guai/, Simon ed nitri. Giovanni Bel Ir a ni i Cremonese acquistò n'giorni nostri meritata fama in Italia (1) per aver saputo risvegliare negli animi il culto di quest'arte.
   Ma spetta a'nostri Abruzzi la gloria di aver dato i natali a duo insigni artefici, i quali 11011 solo nobilitarono in Europa la glittica con opere singolari, ma seppero innalzare quest'arto a tanta perfezione, da raggiungere, e l'orse superare, i capidopera del sovrano ingegno Greco e Romano: voglio parlare di Giov. Antonio Santarelli , di cui fra poco ragioneremo , e del Cav. Filippo Reg'a.
   Nacque questo illustre incisore Abruzzese a Chieti nel 2S agosto dell' anno 1761 da Giuseppe Bega di Napoli, viaggiatore od antiquario, e da Veneranda Ruggieri di Chieti: fu battezzalo nella Chiesa Metropolitana di S. Giustino.
   Il padre jli lui nel 1767, a causa di un disgraziato fallimento, fu costretto di trasferirsi in Napoli, ove apri un negozio di anticaglie, peritissimo com'era in sill'atfn industria , avendo egli acquistato non poche cognizioni ne'varii viaggi intrapresi in Europa, e principalmente a Nimes. ove un padre Abate Celestino lo rese esperto della conoscenza degli oggetti antichi. Cosi Filippa liu dalla tenera età ebbe agio di conoscere ed ammirare le opere classiche, educando e perfezionando il suo gusto per lo arti belle. Nel 177(1, mostrando egli somma inclinazione per il disegno, il padre lo mandò
   (11 V. M. Studi» dello pietre intagliate. N, Metodo antica d'intagliare svile pietre dure; etc.